Dopo la pioggia
di e con
Aida Talliente e Chiara Benedetti
Disegno luci \ Luigi Biondi
Assistente al suono \ Alessandro Barbina
Mix audio \ Aida Talliente
Direzione tecnica \ Iacopo Candela
Diapositive \ Dora Tubaro e Hybrida
Elementi scenici \ Federica Rigon
Grafica \ Giulia Spanghero
Fotografia \ Danilo De Marco e Matteo De Stefano
Video \ Rocco Serafini
Produzione \ Aria Teatro
Partnership \ Fattore K
Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa,
se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne
accorgi se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
Jorge Luis Borges
LO SPETTACOLO
Due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. E’ la storia di una “relazione”. Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fossero il susseguirsi di visioni legate alla memoria e nel breve tempo che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza. Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non sia ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché? Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.
LA RICERCA
Il bisogno più forte che ci ha mosso verso la costruzione di questo lavoro è stato trovare del materiale da trattare
con leggerezza, con la risata, con l’ironia, senza però tradire mai una poetica che scava nel profondo delle vicende
umane. Quale storia potevamo attraversare? Abbiamo pensato ad una storia d’amore tra due donne, non per forza
tra due amanti, ma anche tra due amiche, tra madre e figlia, tra due sorelle. Ed è riafiorata nella mente un’immagine
del passato: due donne, due sorelle che fino alla fine dei loro giorni camminavano dondolando a braccetto per le
strade della nostra città, vestite con abiti uguali, d’altri tempi, eleganti, luminose, sempre sorridenti. Al loro
passaggio era impossibile non voltarsi a guardare. Nasceva l’inevitabile domanda: quando una delle due morirà,
cosa ne sarà dell’altra? Gli avvenimenti della vita ci hanno mostrato che chi sopravvive ad una relazione simbiotica
dopo la mancanza dell’altra parte, deve re-imparare da zero a stare con sé. Non sempre ci si riesce. Alla fine è rimasta
soltanto una delle due a camminare per la città. Ma si è trattato di pochi giorni, dopodiché anche lei se n’è andata.
Abbiamo deciso di partire da queste due figure per riflettere sulla tenerezza, la complicita’, la vicinanza e la
separazione, consapevoli che lo spazio del teatro offre l’opportunita’ di elaborare un pensiero sulla relazione, sulla
vita e sulla morte, perche’ mai come in quest’ arte così tridimensionale ( la piu’ tridimensionale di tutte), si possono
trovare modi straordinari per codificare e comprendere gli elementi che compongono l’esistenza e che danno un
senso alla nostra presenza nel mondo. Anche in questo percorso finisce qualcosa per iniziare altro. Chi rimane resta
sperduto, senza sapere più niente di sé. Eppure restano i legami, le presenze, quel qualcosa o qualcuno, quelle
ombre che ci accompagneranno sempre perché sono parte di noi e che forse (chi può dirlo), ci saranno accanto
anche quando ad andarcene saremo noi.
IL PROGETTO
La pioggia è il paesaggio fisico ed emotivo di questo lavoro. Abbiamo immaginato l’ultimo giorno di vita di una delle due protagoniste. La pioggia cade ormai da giorni e le ore passano in quella stanza in cui le uniche aperture sull’esterno sono delle finestre dalle quali affacciarsi per guardare, spiare, ascoltare. Mentre la morte si avvicina per una delle due sorelle, per l’altra, la vita bussa ancora alle porte attraverso un orgasmo durante un sogno erotico. La morte per una e il risveglio per l’altra; ed è giusto trattarla così la morte, sorprendendola con gli elementi più vitali così come lei ci sorprende interrompendo sempre ciò che stiamo facendo. E subito dopo la morte, per la prima volta in tutto il tempo della storia, il rumore delle gocce si affievolisce e la pioggia smette di cadere. Quasi come un segno. Quasi come una pagina che deve essere voltata. Lentamente la pioggia smette di cadere e lascia filtrare il sole tra gli alberi. Quella luce, quelle gocce che ancora cadono, quegli arcobaleni che si creano, sono come un respiro dell’anima dopo il grigio. Dal buio alla luce, dal grigio al colore, dalla fatica alla leggerezza, dalla stanchezza al bisogno di riposare, dalla tristezza al sorriso. Dalla vita ad un’altra vita. Durante i minuti che scorrono, chi guarda ha il tempo di affezionarsi a queste due donne vedendole nella loro vecchiaia, nella loro quotidianità che è fatta di cose semplici. Ma poi (come in un sogno), le due si mostrano anche al tempo della loro giovinezza, con i loro vestiti di farfalle, le loro scarpe rosse, ascoltando musiche suonate da vecchi grammofoni. Le osserviamo nel loro modo di “abitare lo stesso spazio da anni” e in quello spazio, non serve dire nulla, tutto è chiaro, tutto è visibile. La parola non serve, serve lo scorrere delle azioni e dei ricordi come avveniva nelle vecchie pellicole in bianco e nero. La parola esiste solo come forma esterna: voci che arrivano dal passato, lettere piene d’affetto, pensieri, visioni che ci raccontano l’intimità delle due figure femminili. Parallelamente, in modo quasi naturale, intuitivo, abbiamo attinto all’immaginario del film muto, ai lavori di Stanlio e Olio, Charlie Chaplin e Buster Keaton. Utilizzando le scritte come sovratitoli per raccontare le varie situazioni, abbiamo riprodotto i movimenti velocizzati caratteristici delle produzioni del tempo e cucito un unico audio composto da mille sfumature (musiche, rumori naturali di pioggia e uccelli, radio, lettere), su cui disegnare in maniera precisissima e minuziosa, una partitura, una coreografia “della quotidianità”.
LUCI
7 PC 1000W
12 ETC ZOOM 25/50
16 DOMINO
tutti i proiettori si intendono
completi di ganci e accessori:
telai portagelatine e bandiere
nel caso dei PC
5 DIMMER 6 ch X 16a (totale 30 canali)
CONSOLLE PC WING CHAMSYS
(dotazione della compagnia)
+ ruzzola DMX
POWER BOX E CAVERIA
adeguato al materiale richiesto
4 ADATTATORI
MASCHIO CEE/FEMMINA ITALIANA
1 ADATTATORE MASCHIO
CEE/FEMMINA SCHUKO
4 STATIVI LEGGERI (H max 2m)
1 BILANCINO 1,5m
+ 2 corde preferibilmente nere
4 FOGLI ltro di conversione 201
1 FOGLIO ltro di conversione 202
1 FOGLIO ltro di conversione 204
AUDIO
IMPIANTO ADEGUATO ALLA SALA
CON SUBWOOFER
(d&b Q7 + QSub, Meyer UPA1P + USW1P)
ed eventuali front ll.
MIXER DIGITALE
Midas M32 o Yamaha 01V96
CAVO MINIJACK
per connettere un PC al mixer
1 MICROFONO tipo
Crown PCC160 o Sennheiser e901
1 RADIOMICROFONO wireless bodypack
+ capsula omnidirezionale
(va bene anche un archetto)
2 MONITOR da posizionare sul palco