AISHA (un frammento d’Africa)

All’interno della rassegna MigrArt degli amici dell’Associazione Culturale Mentilibere, venerdì 17 marzo alle ore 21.00 andrà in scena:

 

AISHA (un frammento d’Africa)

la storia vera di una ex-ragazza soldato ivoriana

 

di e con Aida Talliente

disegno luci di Luigi Biondi

una produzione di Aida Talliente
in collaborazione col progetto “Ripartire” di Lisa Candotti e Associazione Culturale Lacasadargilla

con il patrocinio di Amnesty International Italia

 

Primo premio al concorso nazionale Premio dodici donne – Rieti 2009
Finalista al concorso internazionale di Drammaturgia A. Musco – Messina 2008

 

“Profondo messaggio di alto valore umano e civile (…) autrice e interprete Aida Talliente, giovane e appassionata attrice partita per varie esplorazioni umane e artistiche nei luoghi fragili del mondo, anche estremi e drammatici, ma sempre ricchi di tradizioni profonde e di energie vitali. (…) una storia, quella di Aisha,  di morte annunciata e di riscatto possibile (…) una primordiale liberazione.” Angela Felice

 

info: Cinema Cinecity, via Arcobaleno 12 (dietro a piazza Gino Ursella) 33054 Lignano City
cinecitylignano@gmail.com  +39 345 5912233

 

 

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IL PESCIOLINO NERO

 

“Non importa se un giorno non vivrò più, quello che importa sono le tracce che avrò lasciato nella vita degli altri”

 

Venerdì 10 marzo 2017 alle ore 16.00 all’interno della rassegna MigrArt dell’Associazione Culturale MentiLibere andrà in scena lo spettacolo teatrale:

 

IL PESCIOLINO NERO

di e con Serena Di Blasio,  Paolo Forte, Aida Talliente e Micol Sperandio

produzione_Carovana Artistica Udine-Idomeni

testo tratto da “Il pesciolino nero” di Samad Behrangi

 

Lo spettacolo si ispira alla storia “Il pesciolino nero” dell’autore iraniano Samad Behrangi, maestro di scuola elementare che scriveva storie bellissime in lingua persiana. Amava molto i bambini del suo Paese, per i quali desiderava un mondo in cui non fossero costretti a lavorare come schiavi ma potessero andare a scuola per imparare a leggere e a sognare.

 

per informazioni: MigArt www.mentilibere.org L.HUBpark, ex Impianto Base in Piazzale Roma, Lignano Sabbiadoro – tel 335285790 – 0431 409040 – 0431 409041 infogio@lignano.org

 

A seguire: INCONTRO CON LA CAROVANA ARTISTICA alle ore 21.00 al Centro Civico Sandro Pertini di Lignano Sabbiadoro

 

 

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LADY SINGS THE BLUES

 

LADY SINGS THE BLUES

la storia di Billie Holiday

 

adattamento teatrale Aida Talliente

direzione musicale Simone Serafini

la band:

Mirko Cisilino tromba

Stefano De Giorgio sax baritono

Filippo Orefice sax tenore e clarinetto

Maurizio Cepparo trombone

Luca Dal Sacco chitarra

Francesco De Luisa pianoforte

Simone Serafini contrabbasso

Alessandro Mansutti batteria

disegno luci Luigi Biondi

 

 

Una donna. Un gruppo di musicisti seduti accanto a lei. Vecchi microfoni, vecchi dischi sparsi, sedie accatastate, bicchieri qua e là. Una scritta luminosa che scende dall’alto: ON AIR. È dentro questo mondo che nasce la voce di Billie Holiday, quella voce che più di ogni altra è riuscita a raccontare con sincerità ogni sorta di esperienza vissuta. Urlo e Canto, divisi da una linea molto sottile, ed è dentro questa linea che nasce fragile e bellissimo il suo blues.

 

Teatro-canzone o recital con sound. E’ difficile, e forse superfluo, imbrigliare in una categoria l’originalità dello spettacolo “The lady sings the blues”, che unisce il monologo spezzato di Aida Talliente, sempre strepitosa, e il blues live di una band affiatatissima di otto strumentisti, guidati da Simone Serafini. Ma un collante c’è in questo scivolare tra loro della parola che racconta e del tappeto sonoro che le fa eco. Ed è l’omaggio a distanza, a suo modo straniato, che dei giovani artisti bianchi del Duemila tributano alla vita e al prodigio di una regina statunitense del canto “nero”. Angela Felice

info e biglietti www.ertfvg.it
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PINOCCHIO | CENERENTOLA

PINOCCHIO ore 19.00 | CENERENTOLA ore 22.00

di Joël Pommerat

regia Fabrizio Arcuri

in scena gli attori Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente.

spazio scenico Luigina Tusini

produzione CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

 

Joël Pommerat è uno degli autori francesi più interessanti degli ultimi anni. Autore e regista dei suoi testi, fa convivere nelle sue creazioni, e nei suoi immaginari, poetica disincantata e lettura politica. Fabrizio Arcuri porta in scena le riscritture di due delle fiabe occidentali più note, Cenerentola e Pinocchio, in un’operazione che ne smaschera le trame, inseguendo la scrittura precisa e pungente di Pommerat, regalandone un senso di racconto attuale, pieno di lucidità e ironia.

 

 

Pommerat esalta con intelligenza e divertimento tutte le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore.E poi, soprattutto in Cenerentola, affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla, l’incapacità di chi è nato da poco di confrontarsi con la fine sempre troppo prossima – anche per chi ormai ha un età adulta. A poco possono le fate, e neanche il tempo che passa sembra servire. L’umanità ha a che fare con la sua propria fine, e li forse, solo li, trova un nuovo inizio.
E poi Pinocchio con il suo portato filosofico e culturale, con la sua aggressione al senso del vero e del falso, al senso del morale e dell’immorale. E ancora anche qui ai rapporti di forza che in fondo fanno i rapporti d’amore, con gli altri, e prima ancora con se stessi. E infine, il senso di cosa è umano, di dove sta l’umanità.
Pommerat trova così il modo di raccontarci storie che conosciamo, mettendone al centro meccanismi che viviamo, costruendo immagini che ci appartengono, scattando foto in cui ci riconosciamo. Siamo lì, eppure appena fuori per ancora poterci guardare e ridere di noi.

Fabrizio Arcuri

info e biglietti www.cssudine.it

PINOCCHIO | CENERENTOLA

PINOCCHIO ore 19.00 | CENERENTOLA ore 22.00

di Joël Pommerat

regia Fabrizio Arcuri

in scena gli attori Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente.

spazio scenico Luigina Tusini

produzione CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

 

Joël Pommerat è uno degli autori francesi più interessanti degli ultimi anni. Autore e regista dei suoi testi, fa convivere nelle sue creazioni, e nei suoi immaginari, poetica disincantata e lettura politica. Fabrizio Arcuri porta in scena le riscritture di due delle fiabe occidentali più note, Cenerentola e Pinocchio, in un’operazione che ne smaschera le trame, inseguendo la scrittura precisa e pungente di Pommerat, regalandone un senso di racconto attuale, pieno di lucidità e ironia.

 

 

Pommerat esalta con intelligenza e divertimento tutte le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore.E poi, soprattutto in Cenerentola, affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla, l’incapacità di chi è nato da poco di confrontarsi con la fine sempre troppo prossima – anche per chi ormai ha un età adulta. A poco possono le fate, e neanche il tempo che passa sembra servire. L’umanità ha a che fare con la sua propria fine, e li forse, solo li, trova un nuovo inizio.
E poi Pinocchio con il suo portato filosofico e culturale, con la sua aggressione al senso del vero e del falso, al senso del morale e dell’immorale. E ancora anche qui ai rapporti di forza che in fondo fanno i rapporti d’amore, con gli altri, e prima ancora con se stessi. E infine, il senso di cosa è umano, di dove sta l’umanità.
Pommerat trova così il modo di raccontarci storie che conosciamo, mettendone al centro meccanismi che viviamo, costruendo immagini che ci appartengono, scattando foto in cui ci riconosciamo. Siamo lì, eppure appena fuori per ancora poterci guardare e ridere di noi.

Fabrizio Arcuri

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