MINIERE

Teatro L. Candoni – Tolmezzo

di e con Aida Talliente

musiche  Mirko Cisilino

 

disegno luci e assistente alla regia Luigi Biondi

fotografie Danilo De Marco

scenografie Tommaso Pascutti

grafica Massimo Satich

 

“Ogni posto è una miniera. Basta lasciarsi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da tè ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente dove si è: basta scavare”.

T. Terzani

 

MINIERE

Un rumore d’acqua che nasce dal buio portando con sè voci di uomini e donne che raccontano la loro storia. L’immagine di un volto in una vecchia foto proiettata in lontananza. Tre soglie di legno che diventano molti luoghi: tombe, case, nicchie, oppure porte da attraversare da un dentro a un fuori e che continuamente evocano situazioni temporali diverse tra presente e passato. Un giovane che suona una tromba e che agisce dentro quello spazio di ricordi che chiamiamo “miniera”, e ne diventa l’anima, il suono, l’aria che passa da cunicolo a cunicolo. Una donna che di volta in volta ricostruisce la storia con parole, oggetti ed azioni vestendo i panni di persone differenti. E poi la fine. La chiusura di un posto che era tutto: era il lavoro, la vita sociale di una comunità, le relazioni, il benessere, il pane. Ora rimane soltanto una “casa vuota”…

Un percorso affettivo tra le parole, i volti, i suoni e i ricordi di un intero paese che ha fatto di tutto per non morire. Una storia di lotta, che alla fine non ha avuto eroi ma solo uomini e donne che hanno tentato un volo.

Aida Talliente

 

Raibl – Cave del Predil

E’ la storia di una comunità di minatori in un piccolo paese sperduto tra le montagne, la cui vita dipende dall’esistenza di una grande cava di zinco e piombo. Nel 1991 la miniera viene chiusa come tanti altri giacimenti d’ Italia. Chiudere la miniera significa far morire il paese, perdere un lavoro sicuro, la propria casa, tutto. Inizia così uno sciopero che coinvolge l’intera comunità: i minatori occupano la miniera per 17 giorni a 500 metri sotto terra in condizioni durissime, le donne li sostengono, manifestando in paese e dando vita a presìdi in cui preparano da mangiare,  protestano, pregano, fanno riunioni, sempre in prima linea. Una storia di lotta dunque, che termina con una sconfitta. La miniera chiude. Dopo tanti anni, il paese si è svuotato, ma molti di loro ancora vivono lì, ancora orgogliosi di quel loro amato e odiato lavoro, che li lega profondamente a quella montagna, a quelle gallerie buie che hanno percorso per tutta una vita, e che ancora li fanno commuovere e vibrare.

 

biglietti presso la biglietteria del teatro: intero 10€, ridotto abbonati ERT 5€

 

Cenerentola/Pinocchio

Teatro India – Roma

Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri

con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini

orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore

produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti

È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.

Cenerentola/Pinocchio

Teatro India – Roma

Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri

con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini

orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 4 ore

produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti

È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.

Cenerentola

Teatro India – Roma

Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri

con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini

orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore

produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti

È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.

Cenerentola

Teatro India – Roma

Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri

con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini

orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore

produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti

È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.

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