HOSPES -ITIS

Dal 12 al 17 ottobre, Teatro S. Ferdinando Napoli piazza Eduardo De Filippo

biglietteria@teatrodinapoli.it

biglietteria 0815510336

HOSPES,-ITIS

orari degli spettacoli: 12/10 ore 21.00 – 13/10 ore 17.00 – 14/10 ore 17.00 – 15/10 ore 21.00 – 16/10 ore 19.00 – 17/10 ore 18.00

Regia di Davide Iodice

testo Fabio Pisano  premio Hystrio 2017

con Angelica Biafno, Carolina Cametti, Antimo Casertano, Orlando Cinque, Daniel Dwerryhouse, Noemi Francesca, Damiano Rossi, Giulia Salvarani, Ilaria Scarano, Sebastiano Sicurezza, Aida Talliente, Emilio Vacca, Francesco Vitale.

scene Tiziano Fario

luci Loic Francois Hamelin

musiche di scena Aida Talliente giocattoli, loop station, strumenti non convenzionali, Ilaria Scarano Piano, Giulia Salvarani violoncello, Daniel Dwerryhouse clarinetto

video Michelangelo Fornaro

costumi Daniela Salernitano

training Chiara Alborino

produzione Teatro di Napoli

 

Rileggo Hospes,–itis, scrive nelle sue note il regista Davide Iodice, in questo tempo distopico in cui la pandemia ci ha confinato, e al fremito che sempre la poesia provoca, si aggiunge lo scuotimento per un presente che supera ogni metafora. Di certo Fabio Pisano non poteva immaginare che quell’esperienza di malattia di cura e infine di morte, vissuta nella singolarità di una vicenda familiare, potesse diventare una condizione collettiva, planetaria: storica. Non credo potesse immaginare, nessuno poteva, il corredo luttuoso di questi giorni, la moria degli anziani nelle case di riposo; la fame d’aria.

– Non siamo in un gioco o in un pezzo di teatro. No. Questa è la vita – scrive Pisano nel suo testo, ed ecco che queste parole diventano ora l’orizzonte di una sfida che non è solo estetica, e il mantra necessario per una catarsi collettiva, da tentare una volta di più attraverso il teatro.

 

HOSPES -ITIS

Dal 12 al 17 ottobre, Teatro S. Ferdinando Napoli piazza Eduardo De Filippo

biglietteria@teatrodinapoli.it

biglietteria 0815510336

HOSPES,-ITIS

orari degli spettacoli: 12/10 ore 21.00 – 13/10 ore 17.00 – 14/10 ore 17.00 – 15/10 ore 21.00 – 16/10 ore 19.00 – 17/10 ore 18.00

Regia di Davide Iodice

testo Fabio Pisano  premio Hystrio 2017

con Angelica Biafno, Carolina Cametti, Antimo Casertano, Orlando Cinque, Daniel Dwerryhouse, Noemi Francesca, Damiano Rossi, Giulia Salvarani, Ilaria Scarano, Sebastiano Sicurezza, Aida Talliente, Emilio Vacca, Francesco Vitale.

scene Tiziano Fario

luci Loic Francois Hamelin

musiche di scena Aida Talliente giocattoli, loop station, strumenti non convenzionali, Ilaria Scarano Piano, Giulia Salvarani violoncello, Daniel Dwerryhouse clarinetto

video Michelangelo Fornaro

costumi Daniela Salernitano

training Chiara Alborino

produzione Teatro di Napoli

 

Rileggo Hospes,–itis, scrive nelle sue note il regista Davide Iodice, in questo tempo distopico in cui la pandemia ci ha confinato, e al fremito che sempre la poesia provoca, si aggiunge lo scuotimento per un presente che supera ogni metafora. Di certo Fabio Pisano non poteva immaginare che quell’esperienza di malattia di cura e infine di morte, vissuta nella singolarità di una vicenda familiare, potesse diventare una condizione collettiva, planetaria: storica. Non credo potesse immaginare, nessuno poteva, il corredo luttuoso di questi giorni, la moria degli anziani nelle case di riposo; la fame d’aria.

– Non siamo in un gioco o in un pezzo di teatro. No. Questa è la vita – scrive Pisano nel suo testo, ed ecco che queste parole diventano ora l’orizzonte di una sfida che non è solo estetica, e il mantra necessario per una catarsi collettiva, da tentare una volta di più attraverso il teatro.

 

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Dal 12 al 17 ottobre, Teatro S. Ferdinando Napoli piazza Eduardo De Filippo

biglietteria@teatrodinapoli.it

biglietteria 0815510336

HOSPES,-ITIS

orari degli spettacoli: 12/10 ore 21.00 – 13/10 ore 17.00 – 14/10 ore 17.00 – 15/10 ore 21.00 – 16/10 ore 19.00 – 17/10 ore 18.00

Regia di Davide Iodice

testo Fabio Pisano  premio Hystrio 2017

con Angelica Biafno, Carolina Cametti, Antimo Casertano, Orlando Cinque, Daniel Dwerryhouse, Noemi Francesca, Damiano Rossi, Giulia Salvarani, Ilaria Scarano, Sebastiano Sicurezza, Aida Talliente, Emilio Vacca, Francesco Vitale.

scene Tiziano Fario

luci Loic Francois Hamelin

musiche di scena Aida Talliente giocattoli, loop station, strumenti non convenzionali, Ilaria Scarano Piano, Giulia Salvarani violoncello, Daniel Dwerryhouse clarinetto

video Michelangelo Fornaro

costumi Daniela Salernitano

training Chiara Alborino

produzione Teatro di Napoli

 

Rileggo Hospes,–itis, scrive nelle sue note il regista Davide Iodice, in questo tempo distopico in cui la pandemia ci ha confinato, e al fremito che sempre la poesia provoca, si aggiunge lo scuotimento per un presente che supera ogni metafora. Di certo Fabio Pisano non poteva immaginare che quell’esperienza di malattia di cura e infine di morte, vissuta nella singolarità di una vicenda familiare, potesse diventare una condizione collettiva, planetaria: storica. Non credo potesse immaginare, nessuno poteva, il corredo luttuoso di questi giorni, la moria degli anziani nelle case di riposo; la fame d’aria.

– Non siamo in un gioco o in un pezzo di teatro. No. Questa è la vita – scrive Pisano nel suo testo, ed ecco che queste parole diventano ora l’orizzonte di una sfida che non è solo estetica, e il mantra necessario per una catarsi collettiva, da tentare una volta di più attraverso il teatro.

 

HOSPES -ITIS

Dal 12 al 17 ottobre, Teatro S. Ferdinando Napoli piazza Eduardo De Filippo

biglietteria@teatrodinapoli.it

biglietteria 0815510336

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orari degli spettacoli: 12/10 ore 21.00 – 13/10 ore 17.00 – 14/10 ore 17.00 – 15/10 ore 21.00 – 16/10 ore 19.00 – 17/10 ore 18.00

Regia di Davide Iodice

testo Fabio Pisano  premio Hystrio 2017

con Angelica Biafno, Carolina Cametti, Antimo Casertano, Orlando Cinque, Daniel Dwerryhouse, Noemi Francesca, Damiano Rossi, Giulia Salvarani, Ilaria Scarano, Sebastiano Sicurezza, Aida Talliente, Emilio Vacca, Francesco Vitale.

scene Tiziano Fario

luci Loic Francois Hamelin

musiche di scena Aida Talliente giocattoli, loop station, strumenti non convenzionali, Ilaria Scarano Piano, Giulia Salvarani violoncello, Daniel Dwerryhouse clarinetto

video Michelangelo Fornaro

costumi Daniela Salernitano

training Chiara Alborino

produzione Teatro di Napoli

 

Rileggo Hospes,–itis, scrive nelle sue note il regista Davide Iodice, in questo tempo distopico in cui la pandemia ci ha confinato, e al fremito che sempre la poesia provoca, si aggiunge lo scuotimento per un presente che supera ogni metafora. Di certo Fabio Pisano non poteva immaginare che quell’esperienza di malattia di cura e infine di morte, vissuta nella singolarità di una vicenda familiare, potesse diventare una condizione collettiva, planetaria: storica. Non credo potesse immaginare, nessuno poteva, il corredo luttuoso di questi giorni, la moria degli anziani nelle case di riposo; la fame d’aria.

– Non siamo in un gioco o in un pezzo di teatro. No. Questa è la vita – scrive Pisano nel suo testo, ed ecco che queste parole diventano ora l’orizzonte di una sfida che non è solo estetica, e il mantra necessario per una catarsi collettiva, da tentare una volta di più attraverso il teatro.

 

RITRATTO DEL LEONE W. THE LION SMITH

25 settembre ore 21.30 Chiostro di S. Francesco (Pn)

info: festival@arlecchinoerrante –  www.arlecchinoerrante.com – tel. 3518392425

voce, suoni, effetti Aida Talliente

fender rhodes, organo, synth korg ms 20  Giorgio Pacorig

video animation Cosimo Miorelli

 

Tratto da il Ritratto del Leone Willie “The Lion” Smith’ di Amiri Baraka

Una produzione Hybrida Space e Aria Teatro

 

“Li ho suonati tutti

barrel house, ragtime, blues,

dixieland, boogie woogie, swing,

bebop, bop, persino classica.

Non fa la minima differenza

il nome che i critici o i giornalisti musicali

ci appiccicano sopra.

E’ tutta musica ed è tutta un’espressione dell’animo umano”.

Willie “The Lion” Smith

 

RITRATTO DEL LEONE

“Ragtime significa: musica suonata da chi non conosce la tastiera del piano. Il suonatore di ragtime stuzzica i tasti facendo ciò che gli viene in mente perché è fanatico, presuntuoso e molto aggressivo, fino a quando non arriva qualcun altro e si mette a suonare davvero. Allora egli diventa docile come un agnello. Ora, la differenza tra il suonatore di ragtime e un pianista vero, sta nell’aver dimestichezza con le progressioni e il sapersi muovere con entrambe le mani”.

Willie “The Lion” Smith, il suo piano, la sua musica, le sue funamboliche esecuzioni e non solo, raccontate attraverso quadri sonori, in cui le sue parole, la poesia di Amiri Baraka,i rumori dell’ambiente e una musica che a volte arriva all’urlo, costruiscono situazioni diverse, frammenti di vita. Un film sonoro in cui le sue composizioni vengono “usate” in modo libero; scomponendole, rielaborandole e intrecciando stili diversi dal blues al ragtime e all’elettronica, cosi come lui faceva con ogni melodia.

Tutto questo ci apre una domanda a cui non abbiamo ancora trovato risposta: “Ma cosa abbiamo mai tanto da urlare se urlare, il più delle volte, non serve a niente?”

Il mondo sarà sempre pieno di cinguettatori, ruttatori, saltimbanchi e vecchi cialtroni con i loro pifferi rotti a scorrazzare per le strade delle città.

Abitiamo la domanda.

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