Il vangelo delle beatitudini
Residenza artistica per il nuovo spettacolo
Produzione Aria Teatro – Teatro di Pergine Valsugana e CSS Udine Teatro Stabile d’innovazione del F.V.G.
Residenza artistica per il nuovo spettacolo
Produzione Aria Teatro – Teatro di Pergine Valsugana e CSS Udine Teatro Stabile d’innovazione del F.V.G.
Residenza artistica per il nuovo spettacolo
Produzione Aria Teatro – Teatro di Pergine Valsugana e CSS Udine Teatro Stabile d’innovazione del F.V.G.
Smart Lab ore 20.30 ingresso libero – Rovereto (Tn)
di e con Aida Talliente
musiche eseguite dal vivo David Cej
disegno luci Luigi Biondi
primo premio Voci di Fonte 2010 Parma
menzione Premio Fersen per la drammaturgia 2010
premio speciale Museo Cervi 2011 Reggio Emilia
premio A. Landieri come miglio spettacolo 2011 Napoli
Premio Fringe festival 2011 Napoli
I loro visi avranno fisionomie nuove…
avranno qualcosa di nuovo che tiene
in sé luminose e comuni possibilità per l’avvenire,
quasi il sole di un’immensa Pasqua.
Saranno come inebriati di futuro…e di morte.
Quest’ansia di fraternità si chiamerà: Resistenza.
…
Sappiamo che occhi avrà
chi vivrà quell’esperienza comune
rigeneratrice del futuro: occhi minacciosi
di operaio o esaltati di intellettuale.
E tutto ciò avrà anche il nome di Speranza.
P.P.Pasolini
SOSPIRO D’ANIMA
Un cerchio di pietre illuminato da piccoli lumi. Un albero bianco, scarno. Scatole, cassetti, vecchi oggetti accatastati su cui siede una donna “anziana”. Appena fuori dal cerchio, un ragazzo, forse un “angelo”, suona una fisarmonica. La donna si muove in questo luogo fatto di poveri oggetti, raccontando la sua storia. Lo fa come fosse un saluto, l’ultimo saluto prima di “andarsene”. Nel corso del racconto, il piccolo cerchio di pietre diventa un luogo di passaggio tra la vita e la morte, diventa una “mappa della memoria” su cui lei lascia le proprie orme, le proprie tracce. La musica l’accompagna. Una musica che diventa anche il canto di un’anima piena di cose…
Così inizia questo breve viaggio dedicato a Rosa Cantoni, Rosina per chi l’ha amata, o “Giulia” per chi l’ha conosciuta come protagonista della Resistenza friulana. Nato dopo un lungo ed intenso periodo di incontri con Rosina, lo spettacolo è un attraversamento lento e discreto dei suoi ricordi, delle sue vecchie fotografie e delle sue poesie. E’ il racconto prezioso di una vita straordinaria, vissuta con forza, coraggio e soprattutto amore; amore per la vita, per il mondo, per le future generazioni a cui Rosina sempre ha parlato.
Così desidero ricordarla. Così desidero tenerla viva e più presente che mai nella mia storia e nella storia dei nostri giorni, purtroppo destinati a perdere tutte quelle voci che in passato hanno tanto lottato per cambiare il mondo.
Aida Talliente
Rosa Cantoni era una delle più anziane partigiane della città di Udine. Durante la seconda guerra mondiale è stata protagonista nella lotta della Resistenza e poi deportata al campo di sterminio di Ravensbruk nel ’45. Ascoltando le sue parole e le sue testimonianze, si diventa silenziosi spettatori di tutto ciò che si è consumato nel corso del tormentato ‘900.
Rosa muore il 28 gennaio del 2009, durante la costruzione dello spettacolo. A lei è dedicato questo viaggio.
biglietto gratuito, come raggiungerci qui
Teatro L. Candoni – Tolmezzo
di e con Aida Talliente
musiche Mirko Cisilino
disegno luci e assistente alla regia Luigi Biondi
fotografie Danilo De Marco
scenografie Tommaso Pascutti
grafica Massimo Satich
“Ogni posto è una miniera. Basta lasciarsi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da tè ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente dove si è: basta scavare”.
T. Terzani
MINIERE
Un rumore d’acqua che nasce dal buio portando con sè voci di uomini e donne che raccontano la loro storia. L’immagine di un volto in una vecchia foto proiettata in lontananza. Tre soglie di legno che diventano molti luoghi: tombe, case, nicchie, oppure porte da attraversare da un dentro a un fuori e che continuamente evocano situazioni temporali diverse tra presente e passato. Un giovane che suona una tromba e che agisce dentro quello spazio di ricordi che chiamiamo “miniera”, e ne diventa l’anima, il suono, l’aria che passa da cunicolo a cunicolo. Una donna che di volta in volta ricostruisce la storia con parole, oggetti ed azioni vestendo i panni di persone differenti. E poi la fine. La chiusura di un posto che era tutto: era il lavoro, la vita sociale di una comunità, le relazioni, il benessere, il pane. Ora rimane soltanto una “casa vuota”…
Un percorso affettivo tra le parole, i volti, i suoni e i ricordi di un intero paese che ha fatto di tutto per non morire. Una storia di lotta, che alla fine non ha avuto eroi ma solo uomini e donne che hanno tentato un volo.
Aida Talliente
Raibl – Cave del Predil
E’ la storia di una comunità di minatori in un piccolo paese sperduto tra le montagne, la cui vita dipende dall’esistenza di una grande cava di zinco e piombo. Nel 1991 la miniera viene chiusa come tanti altri giacimenti d’ Italia. Chiudere la miniera significa far morire il paese, perdere un lavoro sicuro, la propria casa, tutto. Inizia così uno sciopero che coinvolge l’intera comunità: i minatori occupano la miniera per 17 giorni a 500 metri sotto terra in condizioni durissime, le donne li sostengono, manifestando in paese e dando vita a presìdi in cui preparano da mangiare, protestano, pregano, fanno riunioni, sempre in prima linea. Una storia di lotta dunque, che termina con una sconfitta. La miniera chiude. Dopo tanti anni, il paese si è svuotato, ma molti di loro ancora vivono lì, ancora orgogliosi di quel loro amato e odiato lavoro, che li lega profondamente a quella montagna, a quelle gallerie buie che hanno percorso per tutta una vita, e che ancora li fanno commuovere e vibrare.
biglietti presso la biglietteria del teatro: intero 10€, ridotto abbonati ERT 5€
Teatro India – Roma
Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri
con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini
orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti
È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.
Teatro India – Roma
Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri
con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini
orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 4 ore
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti
È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.
Teatro India – Roma
Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri
con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini
orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti
È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.
Teatro India – Roma
Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri
con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini
orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti
È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.
Teatro India – Roma
Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri
con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini
orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti
È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.
Teatro India – Roma
Cenerentola
di Joël Pommerat
regia Fabrizio Arcuri
con Luca Altavilla, Valerio Amoruso, Matteo Angius, Gabriele Benedetti
Elena Callegari, Irene Canali, Rita Maffei, Aida Talliente
spazio scenico Luigina Tusini
orari spettacolo
24 – 25 – 29 aprile ore 21.00
26 – 27 aprile ore 19.00
28 aprile ore 17.00
durata 2 ore
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Accademia degli Artefatti
È tempo di fiabe per grandi con Fabrizio Arcuri che sceglie Cenerentola e Pinocchio, riscritture contemporanee firmate da Joël Pommerat, autore e regista tra i più apprezzati in Europa. Con Cenerentola «Pommerat esalta le dinamiche relazionali tra figli e genitori, come il senso di colpa, quello di inadeguatezza o di competizione, le gelosie e le inclinazioni al possesso, marcando i segni di potere innestati nei rapporti di parentela e d’amore» – così commenta Fabrizio Arcuri. «In Cenerentola affronta l’ingombrante presenza della morte nelle nostre vite, come un fantasma che riempie i nostri sogni e a volte muove le nostre azioni. E insieme anche la nostra incapacità di affrontarla.» Una fiaba attuale che racconta in modo mascherato il nostro mondo profondo, i nostri rituali e comportamenti quotidiani, con avventurose, avvincenti forme simboliche, riflessi psicanalitici, antropologici e implicazioni esistenziali, esperienziali.