IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

RESIDENZA ARTISTICA  presso CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

RESIDENZA ARTISTICA  presso CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

RESIDENZA ARTISTICA  presso CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans

JEHANNE DARC, LA PUCELLE

Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans

venerdì 7 e sabato 8 settembre ore 22.00
domenica 9 settembre ore 19.30

Piazza Castello, Valvasone (PN)

Grande rappresentazione teatrale, ispirata al processo di condanna di Giovanna d’Arco.

 

regia di Luca Altavilla

con Gabriele Benedetti e Aida Talliente

scene realizzate e movimentate dagli Amici di Lucifero

un ringraziamento speciale a tutti i figuranti, ai torcieri e alle sarte

 

Lo spettacolo, ispirato al processo di condanna di Giovanna d’Arco, si inserisce nella tradizione del Medioevo a Valvasone e propone una lettura del Teatro Medievale, inteso come una specifica forma di teatro/non teatro, largamente diffuso in tutta Europa a partire da giullari e trovatori fino a forme teatrali di piazza complesse come le Sacre Rappresentazioni.

– info programma 

Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans

JEHANNE DARC, LA PUCELLE

Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans

venerdì 7 e sabato 8 settembre ore 22.00
domenica 9 settembre ore 19.30

Piazza Castello, Valvasone (PN)

Grande rappresentazione teatrale, ispirata al processo di condanna di Giovanna d’Arco.

 

regia di Luca Altavilla

con Gabriele Benedetti e Aida Talliente

scene realizzate e movimentate dagli Amici di Lucifero

un ringraziamento speciale a tutti i figuranti, ai torcieri e alle sarte

 

Lo spettacolo, ispirato al processo di condanna di Giovanna d’Arco, si inserisce nella tradizione del Medioevo a Valvasone e propone una lettura del Teatro Medievale, inteso come una specifica forma di teatro/non teatro, largamente diffuso in tutta Europa a partire da giullari e trovatori fino a forme teatrali di piazza complesse come le Sacre Rappresentazioni.

– info programma 

Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans

JEHANNE DARC, LA PUCELLE

Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans

venerdì 7 e sabato 8 settembre ore 22.00
domenica 9 settembre ore 19.30

Piazza Castello, Valvasone (PN)

Grande rappresentazione teatrale, ispirata al processo di condanna di Giovanna d’Arco.

 

regia di Luca Altavilla

con Gabriele Benedetti e Aida Talliente

scene realizzate e movimentate dagli Amici di Lucifero

un ringraziamento speciale a tutti i figuranti, ai torcieri e alle sarte

 

Lo spettacolo, ispirato al processo di condanna di Giovanna d’Arco, si inserisce nella tradizione del Medioevo a Valvasone e propone una lettura del Teatro Medievale, inteso come una specifica forma di teatro/non teatro, largamente diffuso in tutta Europa a partire da giullari e trovatori fino a forme teatrali di piazza complesse come le Sacre Rappresentazioni.

– info programma 

ROSA TIEPOLO

ROSA TIEPOLO

sabato 25 agosto 2018 ore 21.00

Oratorio della Purità, Piazza Duomo, Udine

spettacolo ideato da Gabriele Benedetti

e a cura del CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG

con

Gabriele Benedetti e Aida Talliente voci

Ilaria Del Bon violoncello

musiche di Johann Sebastian Bach

letture tratte da “Il rosa Tiepolo” di Roberto Calasso

La rassegna Le giornate del Tiepolo vadrà come penultimo appuntamento estivo lo spettacolo “Rosa Tiepolo”, ideato dal regista e attore udinese Gabriele Benedetti che assieme a Aida Talliente, attrice, autrice e ricercatrice friulana, ed alla violoncellista Ilaria Del Bon, alternerà brani tratti dal libro omonimo di Roberto Calasso, all’esecuzione delle Suites per violoncello di Johann Sebastian Bach. Sabato 25 agosto alle ore 21, le parole di Calasso, la musica di Bach e l’arte pittorica di Giambattista Tiepolo daranno vita ad un’esperienza unica.

Lo spettacolo è gratuito e preceduto dalla visita guidata nella Chiesa della Beata Vergine della Purità di Udine.

– info 

I Turcs tal Friûl

I Turcs tal Friûl

venerdì 27 luglio, ore 21.00
Antica chiesa di Santa Croce, Casarsa della Delizia (PN)

lettura scenica

coordinamento e regia di Massimo Somaglino e Fabiano Fantini

in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini e Teatro Club Udine

per la rassegna LUSIGNIS del Comune di Casarsa dlela Delizia

con

Luca Altavilla

Fabiano Fantini

 Daniele Fior

Renato Rinaldi

Marta Riservato

Marco Rogante

Massimo Somaglino

Aida Talliente

Nel 1978 il Gruppo Teatro Lavoro di Venezia presentò per la prima volta a Casarsa il dramma teatrale di Pasolini, che narra una vicenda di storia tutta casarsese, rimasta nella memoria collettiva di questa comunità. A distanza di 40 anni verrà riproposta una lettura scenica basata sul testo definitivo, dopo un’attenta comparazione tra i diversi manoscritti dell’opera, che la curatrice Graziella Chiarcossi pubblicherà prossimamente. Nella suggestiva ambientazione della Glisiuta di Santa Cròus vedremo buona parte degli attori impegnati nell’allestimento scenico del 1995 che aveva la regia di Elio de Capitani: Massimo Somaglino, Fabiano Fantini, Luca Altavilla, Renato Rinaldi, Marco Rogante, Marta Riservato, Aida Talliente, Daniele Fior.

Nell’antica chiesa di Santa Croce si trova la lapide votiva che ricorda l’invasione turca del 1499, vicenda da cui Pier Paolo Pasolini trae ispirazione per la stesura del dramma teatrale in friulano I Turcs tal Friúl. La chiesa di Santa Croce, col trepido diminutivo di glisiut, che le fu attribuito dopo che ebbe perso il ruolo di chiesa principale, rimane per Pasolini legata al mistero della fede pura e antica del mondo contadino.

Crist pietàt dal nustri pais.

No par fani pì siors di chel ch’i sin

No par dani ploja
No par dani soreli.
Patì çalt e freit e dutis li tempiestis dal seil al è il nustri distìn. Lu savìn.
Quantis mai voltis ta chista nustra Glisiuta di Santa Cròus i vin ciantàt li litanis, parsè che Tu ti vedis pietàt da la nustra çera!
Vuei i si ‘necuarzìn di vèj preàt par nuja:
vuei i si ‘necuarzìn qe tu ti sos massa pì in alt da la nustra ploja e dal nustri soreli e dai nustris afàns.
Vuei a è la muart c’a ni speta cà intor.

Ritratto del Leone Williw The Lion Smith

Parco di S. Osvaldo Udine, via Pozzuolo 330 ore 21.00

per la rassegna estiva di TSU Teatro Sosta Urbana

 

RITRATTO DEL LEONE

Willie “The Lion” Smith

 

voce, suoni, effettiAida Talliente

fender rhodes, organo, synthkorg ms20  Giorgio Pacorig

live painting Cosimo Miorelli

 

Tratto daRitratto del Leone Willie “The Lion” Smith’ di AmiriBaraka

Una produzioneHybrida Space

 

 

“Li ho suonati tutti

barrel house, ragtime, blues,

dixieland, boogie woogie, swing,

bebop, bop, persino classica.

Non fa la minima differenza

il nome che i critici o i giornalisti musicali

ci appiccicano sopra.

E’ tutta musica ed è tutta un’espressione dell’animo umano”.

Willie “The Lion” Smith

 

RITRATTO DEL LEONE

“Ragtime significa: musica suonata da chi non conosce la tastiera del piano. Il suonatore di ragtime stuzzica i tasti facendo ciò che gli viene in mente perché è fanatico, presuntuoso e molto aggressivo, fino a quando non arriva qualcun altro e si mette a suonare davvero. Allora egli diventa docile come un agnello. Ora, la differenza tra il suonatore di ragtimee un pianista vero, sta nell’aver dimestichezza con le progressioni eil sapersi muovere con entrambe le mani”.

Willie “The Lion” Smith, il suo piano, la sua musica, le sue funamboliche esecuzioni e non solo, raccontate attraverso quadri sonori, in cui le sue parole, la poesia di AmiriBaraka,i rumori dell’ambiente e una musica che a volte arriva all’urlo, costruiscono situazioni diverse, frammenti di vita. Un film sonoro in cui le sue composizioni vengono “usate” in modo libero;scomponendole, rielaborandole eintrecciando stili diversi dal blues al ragtime e all’elettronica, cosi come lui faceva con ogni melodia.

Tutto questo ci apre una domanda a cui non abbiamo ancora trovato risposta: “Ma cosa abbiamo mai tanto da urlare se urlare, il più delle volte, non serve a niente?”

Il mondo sarà sempre pieno di cinguettatori, ruttatori, saltimbanchi e vecchi cialtroni con i loro pifferi rotti a scorrazzare per le strade delle città.

Abitiamo la domanda.

AISHA (un frammeto d’Africa)

mercoledì 4 luglio ore 21.00 

Auditorium “Elio Venier”, Pasian di Prato (Ud)

 

AYSHA (un frammento d’Africa)  

Patrocinato da Amnesty International

Primo premio al concorso Dodici donne Lazio 2010

Primo premio al concorso di Poesia, prosa e arti figurative A. Musco Messina

 

Quona maso n’cono n’cudeka”

Ci vuole pazienza per riuscire a guardare negli occhi della lumaca

 

Il progetto nasce da una storia vera. Il racconto è dedicato ad una ex ragazza soldato che vive in Costa d’Avorio e che ho conosciuto lavorando al progetto di un’operatrice che da anni si occupa delle ragazze vittime della guerra in Africa.

É anche il desiderio di elaborare uno studio sulla figura di Medea intesa come archetipo: donna sapiente che viene sradicata dalla sua terra concreta e mitica, per essere portata in un luogo senza centralità ed umanità, ed esserne poi, bandita. Questa Medea nasce da un mare di carta stracciata, da rive abbandonate e da un deserto di macerie ed immondizia. Racconta la sua storia ad una bambola-figlia costruita con la stessa immondizia e le due “donne”, la madre e la figlia iniziano un viaggio attraverso i ricordi. Aysha, come Medea, arriva a compiere l’infanticidio distruggendo la sua piccola bambola, come chi non è più soltanto vittima della violenza ma ne diventa complice e partecipe. Ma c’è per lei una salvezza alla fine…

Lo spettacolo è patrocinato da Amnesty International e cerca di sostenere il progetto “Ripartire” di Lisa Candotti, progetto di reinserimento e riavvio al lavoro per le ex ragazze soldato delle città di Abidjan e Bouakè.

 

Seo wordpress plugin by www.seowizard.org.