LA LIBERTA’ RICONQUISTATA (Basaglia e la sua comunità)

23 ottobre 2018 – Teatro Comunale Verdi di Gorizia ore 21.30

LA LIBERTA’ RICONQUISTATA (Basaglia e la sua comunità)

testi: Fabiano Fantini e Aida Talliente
musiche: Giorgio Pacorig

Il movimento di psichiatria democratica fece il suo primo congresso a Gorizia nel 1974 dove l’amministrazione provinciale, aveva appena costretto alle dimissioni i collaboratori di Franco Basaglia.

Franco Basaglia come medico e uomo che racconta l’esperienza dell’ospedale psichiatrico di Gorizia, le lotte contro le istituzioni per abbattere reti, catene e per chiudere i manicomi. Basaglia raccontato anche dalla figlia Alberta, cresciuta tra due genitori che hanno fatto della loro professione una missione di vita nella continua ricerca della libertà.
Rendiamo omaggio con tutto l’affetto che possiamo a questo uomo straordinario.

Lo spettacolo è all’interno di Alienazioni Festival prima edizione. ” Anche la follia merita i suoi applausi”

Dalle ore 17.30 convegno sulla psichiatria con Paolo Crepet, Peppe Dall’Acqua,Fabrizio Meroi, Daniela Infantino

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

RESIDENZA ARTISTICA  presso CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

RESIDENZA ARTISTICA  presso CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

RESIDENZA ARTISTICA  presso CSS Teatro Stabile d’Innovazione del Friuli Venezia Giulia

dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

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dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

Disegno Luici –  Luigi Biondi

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Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

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Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

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dal 12 al 26 settembre

 

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Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

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Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

Live painting  –  Cosimo Miorelli

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dal 12 al 26 settembre

 

IL VANGELO DELLE BEATITUDINI

Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

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Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

Di e con Aida Talliente

Collaborazione artistica con strumenti analogici: proiettori, diapositive, fotografie, prismi  – Roger Foschia, Giulia Spanghero, Hybrida

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dal 12 al 26 settembre

 

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Il discorso della montagna riportato tra gli uomini, e attraversato dai pensieri di Pier Luigi Di Piazza, segna la traccia per entrare dentro un percorso di parole e storie che cercano e chiedono speranza. Speranza legata alla presenza degli affetti, speranza davanti alla difficoltà delle cose, speranza dove non è possibile averne, speranza come augurio. Quattro momenti che mostrano volti e condizioni umane differenti per la loro storia ma legate da una comune fragilità, raccontate da proiezioni, da grandi immagini scomposte da prismi che attraverso giochi di luce disegnano non solo lo spazio scenico ma anche quello emotivo. Disegni e ombre che si compongono e si dissolvono a svelare lentamente paesaggi diversi. Melodie di giocattoli o piccoli oggetti che nascono direttamente nello spazio scenico, per costruire l’ambiente di ogni storia.

Il primo quadro: gli umili e i puri di cuore. Dedicato alla mia famiglia.

Secondo quadro: quelli che piangono e quelli che hanno compassione. Dedicato a Mario Vatta.

Terzo quadro: i non violenti. Dedicato a F. L. R. ergastolano in un carcere di massima sicurezza.

Quarto quadro: quelli che hanno fame e sete di giustizia e i perseguitati a causa della giustizia. Dedicato a quelli che hanno il coraggio di andare fino in fondo perché sentono che qualcosa esisterà, aldilà di me, aldilà di te, aldilà di quello che succederà.

 

 

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