DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO

29 luglio ore 21,00 Teatro Nuovo Giovanni da Udine

prenotazioni presso: www.teatroudine.it

biglietteria: tel. 0432-248418

 

“Non temo la morte. Temo il silenzio di fronte all’ingiustizia.

 Sono giovane e desidero vivere.

Ma dico a tutti coloro che vorrebbero farmi del male,

 che sono pronta dove e quando vorrete colpirmi.

 Potrete recidere un fiore

 ma non potrete impedire alla primavera di arrivare”

 

Malalai Joya

 

Un mondo migliore è possibile grazie alle donne. Questo concetto ha catturato la mente ed il cuore di tutti coloro che sono assetati di giustizia e i cui diritti sono loro negati. Soprattutto per le donne l’idea di un mondo migliore è alla base di tutto: di qualsiasi dimostrazione, qualsiasi campagna, qualsiasi sforzo nel mobilitare le persone, e dato il coinvolgimento e il ruolo giocato dalle donne, s’intuisce che molto probabilmente un mondo migliore ci sarà grazie a loro. Quando le donne narrano le loro storie, producono un’esperienza di guarigione per se stesse e per chi le ascolta. Dire la verità sulle loro vite cambia il mondo. Quando le donne si raccontano, scoprono temi comuni. Imparano che le proprie individuali esperienze di invisibilità, discriminazione, mancanza di riconoscimento e pressioni familiari e sociali sono comuni ad altre donne e non rimangono immobili. Fanno di tutto per migliorare la situazione. Sono nati così i centri anti violenza, le case delle donne ed è stata assicurata l’assistenza legale per porre fine alla violenza di genere. Per maschie e femmine sono state richieste e implementate istruzione, democrazia, riforme sul lavoro, nuovi diritti di famiglia e nuove legislazioni in materia di salute riproduttiva. Non c’è settore dell’umana esistenza in cui le donne non abbiano lavorato e non stiano lavorando affinché le priorità siano pace, giustizia, uguaglianza e libertà per tutti.

A loro è dedicato questo percorso narrativo e musicale che si sviluppa attraverso storie  provenienti da varie parti del mondo. Voci e grida di lotta, di impegno, di memoria, di pazienza, passione, cura e bellezza. Esperienze che si mischiano e vanno a comporre un tessuto sociale più umano e attento, fatto di solidarietà, incontri, scambi e collaborazioni; da quelle delle piantatrici di alberi nel deserto del Tatacoa in Sud America, alla storia di Malalai Joya deputata alla Camera bassa in Afghanistan, alle lettere dal carcere scritte da Nassrim Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana che da sempre lotta per i diritti degli oppressi, alle parole di Liliana Segre che ci inchiodano davanti alla storia drammatica della Seconda Guerra Mondiale e all’Europa dei giorni nostri.  E ancora: le voci dalle seminatrici in Ruanda, quelle delle straordinarie combattenti Kurde e l’ultima voce quella di Joumana Haddad poetessa libanese.

Donne che ricostruiscono il mondo con un lavoro incessante, con straordinaria determinazione e con orgogliosa tenacia nonostante le difficoltà.

Parole, canto e sonorità evocative e visionarie, sono gli strumenti che disegnano paesaggi emotivi all’interno di questo viaggio denso di umanità che vuole essere un doveroso omaggio a tutte quelle donne che, giorno dopo giorno, con amore e forza, continuano a lottare rendendo possibile ciò che, altrimenti, resterebbe solo illusione.

 

Letture, racconti e musica Aida Talliente

Voce e musica Elsa Martìn

DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO

1 luglio ore 21 Castello di Pergine Valsugana (Tn)

info Teatro di Pergine Valsugana 

 

racconti e musiche Aida Talliente

voce e musiche Elsa Martin

 

testi tratti da “Donne che cambiano il mondo” a cura di Maria G. Di rienzo

“Variazioni di Luna” di Patrizia Fiocchetti

” La memoria rende liberi” di Liliana Segre

“Lettere dal carcere” Nasrin Sotoudeh

Le voci – Appunti di una separazione

Giovedì 30 giugno ore 17.00 – 18.00

Laboratorio sulle Voci a cura di Teatro Cà Foscari di Venezia

 

Le Voci

“Appunti di una separazione”

Mi è stato chiesto di pensare ad un percorso che riguardasse un lavoro sulla voce e più che dello strumento in sé, con le sue molteplici e infinite possibilità di suono, quello che ora sento necessario è di ascoltare “la voce”, la propria e quella degli altri per raccontare una storia ma non è detto che debbano essere solo le parole a farlo.  Le parole, lo sappiamo, sono il bene più prezioso che abbiamo perché sono di tutti ma la voce, la “nostra voce”, quella più intima, più profonda, nasce, si forma, cresce e fuoriesce in mille  modi diversi mostrando il nostro sentire: attraverso il suono o l’assenza di suono, attraverso l’immaginario, e l’azione. Ascoltare e trovare la propria voce, ascoltare e comprendere quella degli altri, significa prendersi il tempo di incontrarsi, di dare spazio a ciò che ci attraversa e a ciò che percepiamo, e poi comporlo per esprimere, per comunicare, per “dire”. E infiniti possono essere i modi di “dire”…

Proviamo dunque, ad immaginarci come dei raccoglitori di storie. Proviamo a portare con noi uno strumento che ci permetta di registrare voci, suoni, rumori, silenzi, canti, parole, le nostre e quelle degli altri. Registrare significa accumulare materia che in seguito diventerà memoria, ricordo, una storia da raccontare. Proviamo a fare diventare questo registratore il sostituto di un diario su cui solitamente scriviamo i nostri pensieri, che non sono nient’altro che la nostra voce silenziosa. In questo lavoro, i luoghi e il tempo, diventeranno le nostre pagine e le voci/suoni che desideriamo fermare e portare con noi, diventeranno la nostra scrittura.

In questo periodo tutti abbiamo vissuto una separazione, da qualcuno, da qualcosa. Sappiamo che cos’è quest’esperienza, sappiamo cosa significa, sappiamo cosa ci ha lasciato dentro e cosa accade quando il nostro pensiero torna a ciò che abbiamo vissuto. Tutto questo lo porteremo con noi volenti o nolenti. Su questa base di un vissuto comune, (e dunque insieme ma separatamente), inizia il nostro lavoro di ricerca su 5 temi:  l’isolamento/la separazione,  il dentro/ il fuori,  l’attesa, la morte, la comunità/ l’unione.  Ognuno sarà libero di riflettere su queste parole. Per ogni tema, andremo a raccogliere tutti quei suoni, quei rumori, quelle parole nostre e altrui, le musiche, le situazioni che per noi sono significativi, proprio come fosse il nostro taccuino di appunti. Andremo ad incontrare e ad ascoltare persone raccogliendo i loro pensieri, le paure, le speranze cercando poi di farle raccontare insieme.

Credo che voci straordinarie si alzeranno da questo periodo. Sicuramente, in questo tempo, c’è stato un momento in cui ognuno ha potuto, con la propria sensibilità, elaborare pensieri e riflessioni densi di significato, senza però poterli aprire da un silenzio interno all’ascolto esterno per incontrare l’altro. Questo ci è mancato. Per due mesi tutto il nostro benefico “elaborare” è stato come sospeso, congelato. Questa è stata senza dubbio una delle grandi difficoltà vissute ma accanto, c’è stato anche qualcosa di positivo, di fortemente significativo: il tempo dell’ attesa, in cui ognuno ha dovuto fermarsi,  svuotare e “stare” con sé, cercando di trovare con cura, un equilibrio fisico e mentale.  Proviamo ora a capire cosa ci siamo portati dietro.

I materiali raccolti, verranno poi ascoltati con cura, con attenzione e verranno selezionati per comporre 5 puntate radiofoniche di 15 minuti l’una, ognuna con il suo tema. Il nome del progetto è “Appunti di una separazione”, ovvero come la voce, il “dire”  può tendere dei fili tra l’uno e l’altro nonostante la distanza, il non poter vedere, il non poter toccare.

Questo mi piacerebbe raccontare.

Aida Talliente.

MALDALSABIDA

26 giugno ore 21 corte della Casa della musica,via Mortegliano 5/7 Pozzuolo del Friuli

 Prenotazione obbligatoria: filarmonica pozzuolo@libero.it -3289582493
(in caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’Auditorium IPA, via delle Scuole)

27 giugno ore 21 retro Palasport comunale, via Atleti azzurri d’Italia Romans d’Isonzo

Prenotazione obbligatoria: bibliotecaromans@gmail.com – 0481 90555
(in caso di pioggia lo spettacolo verrà annullato)

28 giugno ore 20.30 colle di S. Martino, Artegna

Prenotazione obbligatoria: info@teatroartegna.it – 3318210675
(in caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Tetro Monsignor Lavaroni, piazza Marnicco 20)

 

FEDERICO TAVAN, NOVELLA CANTARUTTI, LEO ZANIER

 voce Aida Talliente

chitarra, glockenspiel, theremin Leo Virgili

basso Roberto Amadeo

tastiere Flavio Passon

batteria Marco D’Orlando

MALDALSABIDA

26 giugno ore 21 corte della Casa della musica,via Mortegliano 5/7 Pozzuolo del Friuli

 Prenotazione obbligatoria: filarmonica pozzuolo@libero.it -3289582493
(in caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’Auditorium IPA, via delle Scuole)

27 giugno ore 21 retro Palasport comunale, via Atleti azzurri d’Italia Romans d’Isonzo

Prenotazione obbligatoria: bibliotecaromans@gmail.com – 0481 90555
(in caso di pioggia lo spettacolo verrà annullato)

28 giugno ore 20.30 colle di S. Martino, Artegna

Prenotazione obbligatoria: info@teatroartegna.it – 3318210675
(in caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Tetro Monsignor Lavaroni, piazza Marnicco 20)

 

FEDERICO TAVAN, NOVELLA CANTARUTTI, LEO ZANIER

 voce Aida Talliente

chitarra, glockenspiel, theremin Leo Virgili

basso Roberto Amadeo

tastiere Flavio Passon

batteria Marco D’Orlando

MALDALSABIDA

26 giugno ore 21 corte della Casa della musica,via Mortegliano 5/7 Pozzuolo del Friuli

 Prenotazione obbligatoria: filarmonica pozzuolo@libero.it -3289582493
(in caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’Auditorium IPA, via delle Scuole)

27 giugno ore 21 retro Palasport comunale, via Atleti azzurri d’Italia Romans d’Isonzo

Prenotazione obbligatoria: bibliotecaromans@gmail.com – 0481 90555
(in caso di pioggia lo spettacolo verrà annullato)

28 giugno ore 20.30 colle di S. Martino, Artegna

Prenotazione obbligatoria: info@teatroartegna.it – 3318210675
(in caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Tetro Monsignor Lavaroni, piazza Marnicco 20)

 

FEDERICO TAVAN, NOVELLA CANTARUTTI, LEO ZANIER

 voce Aida Talliente

chitarra, glockenspiel, theremin Leo Virgili

basso Roberto Amadeo

tastiere Flavio Passon

batteria Marco D’Orlando

Le voci – Appunti di una separazione

Giovedì 23 giugno ore 17.00 – 18.00

Laboratorio sulle Voci a cura di Teatro Cà Foscari di Venezia

 

Le Voci

“Appunti di una separazione”

Mi è stato chiesto di pensare ad un percorso che riguardasse un lavoro sulla voce e più che dello strumento in sé, con le sue molteplici e infinite possibilità di suono, quello che ora sento necessario è di ascoltare “la voce”, la propria e quella degli altri per raccontare una storia ma non è detto che debbano essere solo le parole a farlo.  Le parole, lo sappiamo, sono il bene più prezioso che abbiamo perché sono di tutti ma la voce, la “nostra voce”, quella più intima, più profonda, nasce, si forma, cresce e fuoriesce in mille  modi diversi mostrando il nostro sentire: attraverso il suono o l’assenza di suono, attraverso l’immaginario, e l’azione. Ascoltare e trovare la propria voce, ascoltare e comprendere quella degli altri, significa prendersi il tempo di incontrarsi, di dare spazio a ciò che ci attraversa e a ciò che percepiamo, e poi comporlo per esprimere, per comunicare, per “dire”. E infiniti possono essere i modi di “dire”…

Proviamo dunque, ad immaginarci come dei raccoglitori di storie. Proviamo a portare con noi uno strumento che ci permetta di registrare voci, suoni, rumori, silenzi, canti, parole, le nostre e quelle degli altri. Registrare significa accumulare materia che in seguito diventerà memoria, ricordo, una storia da raccontare. Proviamo a fare diventare questo registratore il sostituto di un diario su cui solitamente scriviamo i nostri pensieri, che non sono nient’altro che la nostra voce silenziosa. In questo lavoro, i luoghi e il tempo, diventeranno le nostre pagine e le voci/suoni che desideriamo fermare e portare con noi, diventeranno la nostra scrittura.

In questo periodo tutti abbiamo vissuto una separazione, da qualcuno, da qualcosa. Sappiamo che cos’è quest’esperienza, sappiamo cosa significa, sappiamo cosa ci ha lasciato dentro e cosa accade quando il nostro pensiero torna a ciò che abbiamo vissuto. Tutto questo lo porteremo con noi volenti o nolenti. Su questa base di un vissuto comune, (e dunque insieme ma separatamente), inizia il nostro lavoro di ricerca su 5 temi:  l’isolamento/la separazione,  il dentro/ il fuori,  l’attesa, la morte, la comunità/ l’unione.  Ognuno sarà libero di riflettere su queste parole. Per ogni tema, andremo a raccogliere tutti quei suoni, quei rumori, quelle parole nostre e altrui, le musiche, le situazioni che per noi sono significativi, proprio come fosse il nostro taccuino di appunti. Andremo ad incontrare e ad ascoltare persone raccogliendo i loro pensieri, le paure, le speranze cercando poi di farle raccontare insieme.

Credo che voci straordinarie si alzeranno da questo periodo. Sicuramente, in questo tempo, c’è stato un momento in cui ognuno ha potuto, con la propria sensibilità, elaborare pensieri e riflessioni densi di significato, senza però poterli aprire da un silenzio interno all’ascolto esterno per incontrare l’altro. Questo ci è mancato. Per due mesi tutto il nostro benefico “elaborare” è stato come sospeso, congelato. Questa è stata senza dubbio una delle grandi difficoltà vissute ma accanto, c’è stato anche qualcosa di positivo, di fortemente significativo: il tempo dell’ attesa, in cui ognuno ha dovuto fermarsi,  svuotare e “stare” con sé, cercando di trovare con cura, un equilibrio fisico e mentale.  Proviamo ora a capire cosa ci siamo portati dietro.

I materiali raccolti, verranno poi ascoltati con cura, con attenzione e verranno selezionati per comporre 5 puntate radiofoniche di 15 minuti l’una, ognuna con il suo tema. Il nome del progetto è “Appunti di una separazione”, ovvero come la voce, il “dire”  può tendere dei fili tra l’uno e l’altro nonostante la distanza, il non poter vedere, il non poter toccare.

Questo mi piacerebbe raccontare.

Aida Talliente.

Le voci – Appunti di una separazione

Giovedì 16 giugno ore 17.00 – 18.00

Laboratorio sulle Voci a cura di Teatro Cà Foscari di Venezia

 

Le Voci

“Appunti di una separazione”

Mi è stato chiesto di pensare ad un percorso che riguardasse un lavoro sulla voce e più che dello strumento in sé, con le sue molteplici e infinite possibilità di suono, quello che ora sento necessario è di ascoltare “la voce”, la propria e quella degli altri per raccontare una storia ma non è detto che debbano essere solo le parole a farlo.  Le parole, lo sappiamo, sono il bene più prezioso che abbiamo perché sono di tutti ma la voce, la “nostra voce”, quella più intima, più profonda, nasce, si forma, cresce e fuoriesce in mille  modi diversi mostrando il nostro sentire: attraverso il suono o l’assenza di suono, attraverso l’immaginario, e l’azione. Ascoltare e trovare la propria voce, ascoltare e comprendere quella degli altri, significa prendersi il tempo di incontrarsi, di dare spazio a ciò che ci attraversa e a ciò che percepiamo, e poi comporlo per esprimere, per comunicare, per “dire”. E infiniti possono essere i modi di “dire”…

Proviamo dunque, ad immaginarci come dei raccoglitori di storie. Proviamo a portare con noi uno strumento che ci permetta di registrare voci, suoni, rumori, silenzi, canti, parole, le nostre e quelle degli altri. Registrare significa accumulare materia che in seguito diventerà memoria, ricordo, una storia da raccontare. Proviamo a fare diventare questo registratore il sostituto di un diario su cui solitamente scriviamo i nostri pensieri, che non sono nient’altro che la nostra voce silenziosa. In questo lavoro, i luoghi e il tempo, diventeranno le nostre pagine e le voci/suoni che desideriamo fermare e portare con noi, diventeranno la nostra scrittura.

In questo periodo tutti abbiamo vissuto una separazione, da qualcuno, da qualcosa. Sappiamo che cos’è quest’esperienza, sappiamo cosa significa, sappiamo cosa ci ha lasciato dentro e cosa accade quando il nostro pensiero torna a ciò che abbiamo vissuto. Tutto questo lo porteremo con noi volenti o nolenti. Su questa base di un vissuto comune, (e dunque insieme ma separatamente), inizia il nostro lavoro di ricerca su 5 temi:  l’isolamento/la separazione,  il dentro/ il fuori,  l’attesa, la morte, la comunità/ l’unione.  Ognuno sarà libero di riflettere su queste parole. Per ogni tema, andremo a raccogliere tutti quei suoni, quei rumori, quelle parole nostre e altrui, le musiche, le situazioni che per noi sono significativi, proprio come fosse il nostro taccuino di appunti. Andremo ad incontrare e ad ascoltare persone raccogliendo i loro pensieri, le paure, le speranze cercando poi di farle raccontare insieme.

Credo che voci straordinarie si alzeranno da questo periodo. Sicuramente, in questo tempo, c’è stato un momento in cui ognuno ha potuto, con la propria sensibilità, elaborare pensieri e riflessioni densi di significato, senza però poterli aprire da un silenzio interno all’ascolto esterno per incontrare l’altro. Questo ci è mancato. Per due mesi tutto il nostro benefico “elaborare” è stato come sospeso, congelato. Questa è stata senza dubbio una delle grandi difficoltà vissute ma accanto, c’è stato anche qualcosa di positivo, di fortemente significativo: il tempo dell’ attesa, in cui ognuno ha dovuto fermarsi,  svuotare e “stare” con sé, cercando di trovare con cura, un equilibrio fisico e mentale.  Proviamo ora a capire cosa ci siamo portati dietro.

I materiali raccolti, verranno poi ascoltati con cura, con attenzione e verranno selezionati per comporre 5 puntate radiofoniche di 15 minuti l’una, ognuna con il suo tema. Il nome del progetto è “Appunti di una separazione”, ovvero come la voce, il “dire”  può tendere dei fili tra l’uno e l’altro nonostante la distanza, il non poter vedere, il non poter toccare.

Questo mi piacerebbe raccontare.

Aida Talliente.

Le voci – Appunti di una separazione

Giovedì 9 giugno ore 17.00 – 18.00

Laboratorio sulle Voci a cura di Teatro Cà Foscari di Venezia

 

Le Voci

“Appunti di una separazione”

Mi è stato chiesto di pensare ad un percorso che riguardasse un lavoro sulla voce e più che dello strumento in sé, con le sue molteplici e infinite possibilità di suono, quello che ora sento necessario è di ascoltare “la voce”, la propria e quella degli altri per raccontare una storia ma non è detto che debbano essere solo le parole a farlo.  Le parole, lo sappiamo, sono il bene più prezioso che abbiamo perché sono di tutti ma la voce, la “nostra voce”, quella più intima, più profonda, nasce, si forma, cresce e fuoriesce in mille  modi diversi mostrando il nostro sentire: attraverso il suono o l’assenza di suono, attraverso l’immaginario, e l’azione. Ascoltare e trovare la propria voce, ascoltare e comprendere quella degli altri, significa prendersi il tempo di incontrarsi, di dare spazio a ciò che ci attraversa e a ciò che percepiamo, e poi comporlo per esprimere, per comunicare, per “dire”. E infiniti possono essere i modi di “dire”…

Proviamo dunque, ad immaginarci come dei raccoglitori di storie. Proviamo a portare con noi uno strumento che ci permetta di registrare voci, suoni, rumori, silenzi, canti, parole, le nostre e quelle degli altri. Registrare significa accumulare materia che in seguito diventerà memoria, ricordo, una storia da raccontare. Proviamo a fare diventare questo registratore il sostituto di un diario su cui solitamente scriviamo i nostri pensieri, che non sono nient’altro che la nostra voce silenziosa. In questo lavoro, i luoghi e il tempo, diventeranno le nostre pagine e le voci/suoni che desideriamo fermare e portare con noi, diventeranno la nostra scrittura.

In questo periodo tutti abbiamo vissuto una separazione, da qualcuno, da qualcosa. Sappiamo che cos’è quest’esperienza, sappiamo cosa significa, sappiamo cosa ci ha lasciato dentro e cosa accade quando il nostro pensiero torna a ciò che abbiamo vissuto. Tutto questo lo porteremo con noi volenti o nolenti. Su questa base di un vissuto comune, (e dunque insieme ma separatamente), inizia il nostro lavoro di ricerca su 5 temi:  l’isolamento/la separazione,  il dentro/ il fuori,  l’attesa, la morte, la comunità/ l’unione.  Ognuno sarà libero di riflettere su queste parole. Per ogni tema, andremo a raccogliere tutti quei suoni, quei rumori, quelle parole nostre e altrui, le musiche, le situazioni che per noi sono significativi, proprio come fosse il nostro taccuino di appunti. Andremo ad incontrare e ad ascoltare persone raccogliendo i loro pensieri, le paure, le speranze cercando poi di farle raccontare insieme.

Credo che voci straordinarie si alzeranno da questo periodo. Sicuramente, in questo tempo, c’è stato un momento in cui ognuno ha potuto, con la propria sensibilità, elaborare pensieri e riflessioni densi di significato, senza però poterli aprire da un silenzio interno all’ascolto esterno per incontrare l’altro. Questo ci è mancato. Per due mesi tutto il nostro benefico “elaborare” è stato come sospeso, congelato. Questa è stata senza dubbio una delle grandi difficoltà vissute ma accanto, c’è stato anche qualcosa di positivo, di fortemente significativo: il tempo dell’ attesa, in cui ognuno ha dovuto fermarsi,  svuotare e “stare” con sé, cercando di trovare con cura, un equilibrio fisico e mentale.  Proviamo ora a capire cosa ci siamo portati dietro.

I materiali raccolti, verranno poi ascoltati con cura, con attenzione e verranno selezionati per comporre 5 puntate radiofoniche di 15 minuti l’una, ognuna con il suo tema. Il nome del progetto è “Appunti di una separazione”, ovvero come la voce, il “dire”  può tendere dei fili tra l’uno e l’altro nonostante la distanza, il non poter vedere, il non poter toccare.

Questo mi piacerebbe raccontare.

Aida Talliente.

Le voci – Appunti di una separazione

Giovedì 4 giugno ore 17.00 – 18.00

Laboratorio sulle Voci a cura di Teatro Cà Foscari di Venezia

 

Le Voci

“Appunti di una separazione”

Mi è stato chiesto di pensare ad un percorso che riguardasse un lavoro sulla voce e più che dello strumento in sé, con le sue molteplici e infinite possibilità di suono, quello che ora sento necessario è di ascoltare “la voce”, la propria e quella degli altri per raccontare una storia ma non è detto che debbano essere solo le parole a farlo.  Le parole, lo sappiamo, sono il bene più prezioso che abbiamo perché sono di tutti ma la voce, la “nostra voce”, quella più intima, più profonda, nasce, si forma, cresce e fuoriesce in mille  modi diversi mostrando il nostro sentire: attraverso il suono o l’assenza di suono, attraverso l’immaginario, e l’azione. Ascoltare e trovare la propria voce, ascoltare e comprendere quella degli altri, significa prendersi il tempo di incontrarsi, di dare spazio a ciò che ci attraversa e a ciò che percepiamo, e poi comporlo per esprimere, per comunicare, per “dire”. E infiniti possono essere i modi di “dire”…

Proviamo dunque, ad immaginarci come dei raccoglitori di storie. Proviamo a portare con noi uno strumento che ci permetta di registrare voci, suoni, rumori, silenzi, canti, parole, le nostre e quelle degli altri. Registrare significa accumulare materia che in seguito diventerà memoria, ricordo, una storia da raccontare. Proviamo a fare diventare questo registratore il sostituto di un diario su cui solitamente scriviamo i nostri pensieri, che non sono nient’altro che la nostra voce silenziosa. In questo lavoro, i luoghi e il tempo, diventeranno le nostre pagine e le voci/suoni che desideriamo fermare e portare con noi, diventeranno la nostra scrittura.

In questo periodo tutti abbiamo vissuto una separazione, da qualcuno, da qualcosa. Sappiamo che cos’è quest’esperienza, sappiamo cosa significa, sappiamo cosa ci ha lasciato dentro e cosa accade quando il nostro pensiero torna a ciò che abbiamo vissuto. Tutto questo lo porteremo con noi volenti o nolenti. Su questa base di un vissuto comune, (e dunque insieme ma separatamente), inizia il nostro lavoro di ricerca su 5 temi:  l’isolamento/la separazione,  il dentro/ il fuori,  l’attesa, la morte, la comunità/ l’unione.  Ognuno sarà libero di riflettere su queste parole. Per ogni tema, andremo a raccogliere tutti quei suoni, quei rumori, quelle parole nostre e altrui, le musiche, le situazioni che per noi sono significativi, proprio come fosse il nostro taccuino di appunti. Andremo ad incontrare e ad ascoltare persone raccogliendo i loro pensieri, le paure, le speranze cercando poi di farle raccontare insieme.

Credo che voci straordinarie si alzeranno da questo periodo. Sicuramente, in questo tempo, c’è stato un momento in cui ognuno ha potuto, con la propria sensibilità, elaborare pensieri e riflessioni densi di significato, senza però poterli aprire da un silenzio interno all’ascolto esterno per incontrare l’altro. Questo ci è mancato. Per due mesi tutto il nostro benefico “elaborare” è stato come sospeso, congelato. Questa è stata senza dubbio una delle grandi difficoltà vissute ma accanto, c’è stato anche qualcosa di positivo, di fortemente significativo: il tempo dell’ attesa, in cui ognuno ha dovuto fermarsi,  svuotare e “stare” con sé, cercando di trovare con cura, un equilibrio fisico e mentale.  Proviamo ora a capire cosa ci siamo portati dietro.

I materiali raccolti, verranno poi ascoltati con cura, con attenzione e verranno selezionati per comporre 5 puntate radiofoniche di 15 minuti l’una, ognuna con il suo tema. Il nome del progetto è “Appunti di una separazione”, ovvero come la voce, il “dire”  può tendere dei fili tra l’uno e l’altro nonostante la distanza, il non poter vedere, il non poter toccare.

Questo mi piacerebbe raccontare.

Aida Talliente.

Seo wordpress plugin by www.seowizard.org.