DOPO LA PIOGGIA
di e con Aida Talliente e Chiara Benedetti
Giovedì 19, venerdì 20, sabato 21 gennaio ore 21.00 e domenica 22 gennaio ore 16.30
TeatroBasilica – Roma
info e prenotazioni: teatrobasilica.it / tel. +39 392 97.68.519 / info@teatrobasilica.com
Aida Talliente e Chiara Benedetti portano in scena un nuovo suggestivo spettacolo, un lavoro intenso e delicato che parla di legami, di Vita e Morte, di tempo che passa inesorabile: Dopo la pioggia. L’esordio della tournée sarà a Roma, presso il Teatro Basilica, con ben quattro repliche in programma dal 19 al 22 gennaio. In scena le due attrici, nei panni di due sorelle, la cui vita viene raccontata dai corpi, dalle immagini, da atmosfere sonore e voci fuori campo. Un’intelligente prova di acuta ironia che alla fine lascia spazio ad una profonda commozione. Danno forma a questa suggestiva rappresentazione le luci a cura di Luigi Biondi, le fotografie di Danilo De Marco e gli elementi scenici a cura di Federica Rigon, con la direzione tecnica di Iacopo Candela. Una produzione a cura di ariaTeatro, con la partnership di Fattore K.
Dopo la pioggia è la storia di due donne. Due sorelle. Il loro affetto, il loro Amore. Una Vita passata insieme e poi, improvvisamente, la Morte. È la storia di una relazione.
Inizia dalla fine, dalla Morte di una delle due, in una casa (la loro), in una mattina di pioggia. Da quell’istante, come in un sogno, torniamo indietro nel tempo; il tempo della loro giovinezza. Un “passo a due” giocato con gli elementi del film muto, delle voci fuori campo, delle musiche di un tempo, alternando il passato e il presente come fosse il susseguirsi di visioni legate alla memoria, e nel breve spazio che ci è concesso, le osserviamo nel corso della loro esistenza.
Poi, alla fine, qualcosa ci inchioda, ci paralizza e inevitabilmente muove alcune domande: che cosa significa passare una vita insieme? Che cosa accade durante l’assenza, quando l’altro non c’è più? Che cosa resta in quello spazio vuoto, fuori e dentro di sé quando si rimane soli, quando non si ha più un corpo, un luogo, una dimensione a cui tornare e nemmeno un perché?
Infinite possono essere le risposte ma solo un giorno sapremo.
Fuori, intanto, la pioggia smette di cadere.
Il viaggio di Dopo la pioggia nasce da «una forte spinta iniziale data dal desiderio di “incontrarci” nelle fasi del lavoro», raccontano le autrici. «Il bisogno più forte era avere del materiale da trattare con leggerezza, con la risata, con l’ironia, senza però tradire mai una poetica che scava nel profondo delle vicende umane». La scelta del soggetto viene da «un’immagine del passato riaffiorata nella mente». Le due donne che hanno ispirato le protagoniste dello spettacolo sono realmente esistite, erano «due sorelle udinesi che fino alla fine dei loro giorni camminavano dondolando a braccetto per le strade della città, vestite con abiti uguali, d’altri tempi, eleganti, luminose, sempre sorridenti». Al riaffiorare di questo ricordo nella mente di Talliente e Benedetti, entrambe udinesi, è riemersa anche la domanda che inevitabilmente si ponevano alla vista delle due sorelle: alla morte di una delle due, cosa ne sarebbe stato dell’altra? La risposta proposta delle autrici è che «chi sopravvive ad una relazione simbiotica dopo la scomparsa dell’altra parte, deve re-imparare da zero a stare con sé».
In questo contesto, «la pioggia è il paesaggio fisico ed emotivo di tutto il lavoro», spiegano ancora Talliente e Benedetti. Solo dopo la morte di una delle due sorelle, il rumore delle gocce viene fatto affievolire e simbolicamente la pioggia lascia spazio ai primi raggi di sole. «Queste visioni servono a raccontare uno stato emotivo. Dal buio alla luce, dal grigio al colore. […] Da una vita insieme, ad una altra vita, da soli ma mai soli», concludono le autrici.
L’augurio che le due artiste friulane vogliono lasciare con questo spettacolo è di riuscire ad imparare a restare sé e con sé anche quando si è a fianco di qualcuno. Nelle parole di Khalil Gibran:
“Amatevi ma non tramutate l’amore in un laccio.
Lasciate che sia un mare in movimento
tra le sponde opposte delle vostre anime.
Colmate a vicenda le vostre coppe
ma non bevete da una sola coppa.
Scambiatevi il pane ma non mangiate un solo pane.
Cantate e danzate insieme e insieme siate felici,
ma permettete ad ognuno di voi di essere solo”.